Isaia Billé
Isaia Billè, nato a Fermo nel 1874, studiò contrabbasso al Liceo Musicale Rossini di Pesaro con Annibale Mengoli.
Concertista di fama mondiale, grande didatta, ma anche poeta, storico dello strumento e ricercatore, divenne ben presto il più celebre contrabbassista italiano della sua epoca.
Fu primo contrabbasso al Teatro alla Scala di Milano e all’Opera di Roma, e partecipò alla trionfale tournèe americana sotto la bacchetta di Arturo Toscanini.
Egli resta tuttavia conosciuto ed apprezzato a tutt’oggi soprattutto grazie al suo Metodo per contrabbasso e per l’imponente opera didattica, pubblicata quasi integralmente da Giulio Ricordi.
Il Metodo di Billè ha guidato intere generazioni di contrabbassisti che hanno studiato seguendo la traccia didattica segnata dalla sua opera la quale, per completezza ed organicità, è senz’altro una tra le più importanti in assoluto. Morì a Fermo nel 1961.
A Isaia Billè è stato intitolato l’Auditorium del Conservatorio di Fermo.
Leggi le poesie di Isaia Billè:
Al mio contrabbasso
Quando ti suono, o antico mio strumento,
dominator d’orchestre qual tu sei,
provo dolce nell’anima un contento
che ridir non saprei!
E’ ver che le tue corde grosse e dure,
da molti mal suonate, spesso danno
grottesche voci, e note tanto oscure
che disprezzar ti fanno!
Ma quando l’arco mio su di esse posa
tu ti trasformi come per incanto
e il suon, che nel tuo cavo sen riposa,
scioglie libero un canto.
E’ quello il canto del mio giovin cuore
che freme e si dibatte, fra le spire
altissime dell’Arte e dell’amore
sfidando l’avvenire!
Le dolci mie canzoni tu ripeti
con suono armonioso e delicato,
strappando all’Arte gli intimi segreti
e il fascino al creato!
Tu sol mi dai conforto allor che stanca
ho l’anima e una cupa nostalgia
invade l’ammalato cuor, mi manca
la fede e l’allegria!
Tu sol conosci a fondo le mie pene,
la mia errabonda vita, il mio pensiero!
E io ti voglio veramente bene,
o compagno sincero!
Ma se dolente e mesto un suon si schiude
dalle tue corde, vola il pensier pio
presso la fredda tomba che racchiude
il buon maestro mio!
Isaia Billè (Cuneo, 1898)
Il mio ritratto
Alto, robusto, colorito rosa,
dall’andatura svelta, un po’ curvato,
occhio vivace, che giammai riposa,
naso greco piuttosto pronunciato.
Capelli bruni, fronte spaziosa,
bocca ridente, labbro imporporato,
parola gioviale, concettosa,
sobrio in tutto, ma alquanto trascurato
nel vestire. Salute portentosa,
anima ardente e cuore appassionato,
dell’arte musicale e d’ogni cosa
bella e gentile vero innamorato.
Studioso, senz’ostentarne posa,
cortese, rispettoso e affezionato!
Isaia Billè
Serata artistica
Delle buone bottiglie d’Asti Vecchio,
due fette di salame di felino,
una partita a scopa od al cotecchio,
un sigaro toscano e il tuo violino!
Due spiritosi annedoti teatrali
intermezzati ai più bizzarri detti,
delle novelle alla Boccaccio, uguali
a quelle che sa dir Cristoforetti!…
E quando l’allegria raggiunto ha il colmo
e lo spumante brilla senza posa
più nel cervel che nel bicchier ricolmo,
tu, allor, prendi l’istrumento e attacca,
o virtuoso egregio, la famosa
mazurca del compianto Migliavacca!
Isaia Billè